Da qualche tempo, ho deciso di avviare un progetto di rilettura dei libri della serie per ragazzi “Il Battello a Vapore”, non so per quale motivo, forse nostalgia degli anni ‘90 o forse per nutrire il mio ego leggendo tanti volumi in poco tempo… comunque sia le riflessioni non tardano ad arrivare.
Per l’età che avevo io ai tempi, avevo solo qualche volume della Serie Arancio, così sono partita dei primi volumi della Serie Bianca, ebbene urge una parentesi di presentazione: questa collana è composta da libri di autori e autrici di diverse nazionalità, la peculiarità era (ed è) la divisione secondo le fasce di età:
Serie Bianca: primi lettori
Sere Azzurra: dai 7 anni
Serie Arancio: dai 9 anni
Serie Rossa: dagli 11 anni
Sono state aggiunte successivamente la Serie Arcobaleno, dai 3 ai 5 anni, riducendo la fascia Bianca dai 5 ai 7 anni, e la Serie dei Classici, ovvero i classici della letteratura per i più giovani però con marchio Battello a Vapore.
Ma torniamo alle mie riflessioni.
Ho letto i primi quattro volumi della serie Bianca, comincio con
“Agostina la pagliaccia” di Otfried Preussler, Agostina è la moglie di Agostino il pagliaccio, anche lei vorrebbe lavorare al circo ma invece si occupa delle faccende domestiche, tre figli, un gatto, un cane e un pappagallino. Un giorno il marito va dal dentista e fa tardi per lo spettacolo, lei lo sostituisce e tutti vedono quanto è brava, così i due coniugi decidono che entrambi faranno i pagliacci e di dividersi le faccende domestiche. Fine.
Bellissimo messaggio sulla parità dei diritti e doveri tra uomo e donna, messo in chiave molto semplice ma a mio parere efficace.
Passiamo al secondo volume
“Il maialino Lolo” di Eveline Hasler, a Lolo piace fare il bagno nel fango e mangiare budino al cioccolato, lo rende ancora più felice farlo con Lala, la maialina della casa di fianco. Un giorno Lala decide di vedere il mondo, ma Lolo preferisce stare dove sta. Arriva un nuovo vicino di casa: una tigre con una macchina sportiva con le mani ricoperte di gioielli. Il quartiere cambia, poiché questo nuovo personaggio porta con sé una serie di amici animali più eleganti, puliti e profumati, quindi per sentirsi accettato, Lolo smette di mangiare budino e di fare il bagno nel fango, creandosi uno stile molto kitsch utilizzando parti degli altri animali per diventare più bello (piume di pavone, strisce di zebra, macchie di ghepardo). Un giorno ritorna Lala si toglie gli accessori ridicoli, ricomincia a mangiare budino e fare il bagno nella pozza. Fine.
Il messaggio mi sembra un po’ confuso: puoi essere te stesso solo con i tuoi simili e sei felice solo se fai quello che hai sempre fatto dove sei sempre stato. Beh anche che è sbagliato cambiare per piacere agli altri, ma leggendolo il focus è mirato più sul budino al cioccolato e la pozza di fango.
“Anna è furiosa” di Christine Nöstlinger: Anna è una bambina sempre arrabbiata senza un perché, rompe, lancia, sputa e picchia, i genitori le danno un tamburo per scaricare la rabbia, lei cerca motivi per arrabbiarsi cosi suona meglio il tamburo.
Messaggio: oltre al danno la beffa.
Infine c’è “Matilde vuole cantare”, Matilde è una capra vestita di tutto punto, con tanto di sciarpa e tacchi alti, che vuole entrare in conservatorio per fare concerti in giro per il mondo. In conservatorio non la vogliono, si mette a cantare in piazza e tutti la applaudono. Risultato: viaggia per il mondo cantando nelle piazze.
Messaggio: se hai un obiettivo troppo alto e fallisci anziché abbassare le aspettative vai in giro senza competenze.
Sto ancora cercando di capire come questi libri abbiano ricevuto dei riconoscimenti, perché, a parte il primo, non mi sembrano quel granché educativi.
Poi l’illuminazione: sono libri per bambini, non devono per forza avere un senso! È la mia mente da adulta che ha trovato questi messaggi (e comunque riflettiamoci su un pochino, che male non fa…) ma agli occhi di un bambino o bambina è magico che una capra canti o che un maiale mangi budino seduto a tavola, non guardano la trama o il messaggio.
Allora ho pensato a questi libri e a molti libri per bambini in generale come a dei KOAN.
Sai cosa sono i koan?
Sono componimenti giapponesi, piccole storielle, che noi occidentali potremmo tradurre come “enigmi”, che non hanno assolutamente senso o risposta lofica. Quindi qual è la loro funzione? Proprio quella di mandare a gambe all’aria ogni logica e buon senso, e liberare la mente come forma di meditazione.
Se volessi provare, una delle più famose recita: “Se un albero cade in mezzo a una foresta e non c’è nessuno ad ascoltare, fa comunque rumore?” o “Qual è il rumore del battito di una mano sola?”. Tra l’altro sono state entrambe citate in una puntata dei Simpson, ovviamente da Lisa.
In conclusione: libri per bambini per incentivare la meditazione? Perché no, magari tra qualche mese sarà una nuova moda. O giustificare questi messaggi confusi e a mio dire poco educativi con la frase “tanto sono piccoli ancora non capiscono!”? Io so solo che i miei nipoti, che ancora non hanno dieci anni, mi fanno dei gran discorsi e ragionamenti al pari di un adulto, e poi mica dicono che già il nascituro/a assorbe informazioni quando ancora è nella pancia materna?
Buona riflessione e buon proseguimento!
I volumi sopracitati della Serie Bianca potete trovarli in Biblioteca
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