Ad oggi sono a 24 libri letti de “Il Battello a Vapore”, precisamente della Serie Bianca, quindi letture consigliate dai 5 ai 7 anni (alcune biblioteche li mettono tra i 6 e gli 8 anni, cambia poco), il punto è che pochi libri sono degni di nota e molti sono stati selezionati per la collana e hanno vinto premi!
Mi spiego.
Dal mio punto di vista, i libri per bambini devono divertire e/o insegnare qualcosa, molti di questi volumi mi hanno deluso perché non solo mancano di una o entrambe di queste caratteristiche, ma sono anche diseducativi. Tra l’altro mi sono limitata a dire “far ridere” anziché far emozionare perché di tempo per deprimersi, arrabbiarsi o rimanere delusi si ha davanti tutta una vita… comunque alcuni volumi non fanno neanche emozionare, e già sarebbe un traguardo.
Non faccio mai di tutta l’erba un fascio e ci sono libri di questa collana che sono effettivamente avanguardisti per gli anni ’90 e molto attuali, come ad esempio “Agostina la pagliaccia” o “La rosa di San Giorgio”, che espongono la parità tra i sessi in modo semplice e simpatico, “La strega della montagna” fa capire che è importante lavorare su se stessi e allenarsi per ottenere dei risultati e non incolpare l’ambiente circostante, come anche “Ranocchi a merenda”, che insegna che non bisogna aspettarsi che gli altri cambiano, ma trovare il nostro equilibrio.
Alcune letture che invece mi hanno deluso sono: “Il maialino Lolo”, che sta fermo dov’è, non cambia e non evolve mentre la sua innamorata se ne va per il mondo, tanto poi ritornerà alla capanna iniziale; “Anna è furiosa”, una bambina che ha forti scatti di rabbia e per calmarla le provano tutte fino a quando scopre di essere molto brava a suonare il tamburo ma solo quando è arrabbiata, quindi troverà nuovi modi per arrabbiarsi, circolo vizioso poco sensato; infine “Il piccolo Abracadabra” dico solo che inizia con una frase del tipo: “Mi annoio, facciamo un figlio”, detto da una strega a un mago, e gli altri motivi per farlo è che lui vuole un figlio perché gli porti la borsa degli attrezzi e lei una figlia perché le tenga lo specchio… Quindi libri e cartoni animati “spazzatura” ce ne sono oggi come ce n’erano nella mia infanzia, fortunatamente la mia base erano le fiabe classiche, come Cappuccetto Rosso o quelle di Perrault, ma le mie preferite rimarranno sempre le storie della nostra famiglia che si raccontavano ai pranzi e alle cene!