Questo libro, con questo titolo è fatto per vendere.
Comincio da questo: una linea netta che divide la comunicazione tra maschi e femmine, come i bagni, come all’asilo, l’azzurro è da maschio, il rosa è da femmina.
Questo manuale è rivolto a un pubblico adulto, presumibilmente convivente o sposato, io tutta questa incomprensione tra i sessi potrei capirla nell’età adolescenziale, quando gli ormoni impazziscono e, per maggiore sicurezza, si tende a stare con i propri simili. In quell’età si fanno esperienze, si scoprono passioni, passatempi, e le uscite col sesso opposto fanno parte di queste “sperimentazioni”, per aprirsi al nuovo, per capire, approfondire. Quindi, quando sei adulto, diciamo dai 30 anni in poi, certe esperienze sono state fatte, e se è rimasta la preferenza alla vita di branco piuttosto che di coppia, beh è un problema tuo non del partner. Un libro non può certo risolvere i problemi, forse può dare degli spunti, ma le relazioni sono più profonde di quello che si vede. Sì, profonde non complicate, ho visto e provato in prima persona rapporti superficiali, talvolta per mancanza di comunicazione e/o perché si davano per scontato molti aspetti più o meno importanti. Sono poche le pagine in questo volume dove si trattano tematiche in modo asessuato e gli approfondimenti neanche col binocolo.

Non riesco a capire se questo manuale sia stato scritto seriamente o con l’intento di far avvicinare lettori e lettrici in modo divertente e spensierato all’argomento. In entrambi i casi vedo un problema, ovvero anziché abbattere e far avvicinare i due mondi, sembra dare nuovi spunti per poter dire “Ecco, visto? Noi uomini siamo incompresi! Noi ci proviamo, ma sono le donne che si devono sforzare di più!” e viceversa “Noi donne siamo incomprese, visto? Noi ci proviamo ma sono gli uomini che devono dare di più!”.
Perché? Perché le persone selezionano ciò che interessa loro.
Perché per delle buone relazioni, siano esse amorose, di amicizia o famigliari, prima di tutto bisogna lavorare su se stessi, e questo punto viene trattato in poche (pochissime) pagine, ma soprattutto prima di leggere o seguire i consigli di questo libro andrebbe fatto un bell’esame di coscienza.
Per alcuni concetti pensavo che fosse stato scritto negli anni ’70, periodo di nascita di molti libri e corsi di auto-aiuto e seminare con persone molto brave a parlare, invece è stato pubblicato nel 1992. Ad oggi poi non esiste libro meno attuale, secondo queste informazioni sulla comunicazione uomo-donna, allora i rapporti uomo-uomo e donna-donna dovrebbero essere tutti felici e contenti, e invece no, perché ogni relazione e prima ancora ogni persona ha le sue caratteristiche e il suo carattere.
Come ho fatto per arrivare alla fine del libro? Leggendolo con una differente chiave di lettura, che ora andrò a spiegare, abbiate un attimo di pazienza, devo partire da un concetto tanto antico in Oriente quanto poco conosciuto in Occidente.
Nella filosofia cinese il tutto è compreso nel Tao (il simbolo è il cerchio diviso in due da una S, metà bianco con un punto nero e metà nero con un punto bianco), composto da Yin e Yang, due forze opposte e complementari, quindi se non c’è una non può esistere l’altra e viceversa, ad esempio il giorno e la notte o il caldo e il freddo, e il punto del colore opposto significa che non vi è mai la totalità di un aspetto senza avere al suo interno una particella dell’altro, esempio la notte è buia (yin) ma ci sono le stelle, la luce (yang). Prendiamo questa visione e guardiamo l’essere umano: un uomo non sarà mai uomo al 100%, come una donna non sarà mai donna al 100%, può essere per un aspetto fisico, ormonale o nei lineamenti, o sul piano caratteriale e degli atteggiamenti. Nella suddivisione filosofica dello Yin e dello Yang, Yin è donna, femminile, ricettività, timidezza, introversione, Yang è uomo, maschile, attività, estroversione, espansione, e come sicuramente starete già pensando ci sono donne molto attive ed espansive (quelle che erroneamente vengono etichettate “donne moderne”, non sono moderne, sono donne), come invece ci sono uomini più tranquilli e timidi, finanche “materni”, più sensibili. La varietà è infinita, non c’è nulla di sbagliato, ma di diverso e complementare. In conclusione, scrivere un manuale “le donne pensano così e allora bisogna agire così” o “gli uomini fanno così perché sono fatti così” è una concezione incompleta e limitante, può portare aiuto solo a una piccola parte di persone, e spesso in alcune coppie non c’è neanche molto più da salvare, ma solo ammettere che l’amore è finito e, possibilmente senza incolparsi a vicenda come due cavernicoli, lasciarsi liberi di riprendere la propria strada e vedere cos’altro ha in serbo la vita.
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